
L’idea per questo romanzo scaturì durante una ricerca storica, quando mi capitò di imbattermi nella spedizione di Gonzalo Pizarro (fratello del più famoso Francisco) del 1541, partita da Quito alla ricerca del leggendario El Dorado.
Avevo lasciato Walter in Inghilterra, dove si era ritirato dopo aver appreso della morte del padre ed essere diventato duca, e lo immaginavo pervaso dal rimpianto e dall’insofferenza, incapace di adattarsi davvero alla vita cittadina dopo anni passati sul mare in scorrerie ed arrembaggi. Quindi pensai: quale migliore avventura per un ex filibustiere di una caccia ad un tesoro perduto? La mia mente iniziò a viaggiare: storiche spedizioni nella giungla, galeoni perduti, pirati, mappe misteriose… Quale tesoro poteva adattarsi di più dell’El Dorado che in tanti avevano inutilmente cercato? Non mi restava che mettere la mappa nelle mani della donna della sua vita.

Pirati, malviventi, cacciatori di tesori, un ex fi libustiere
e una ragazza alla ricerca della propria identità ruotano
attorno al mistero della città perduta di Manoa, il mitico
Eldorado. Alla morte del padre, Glen scopre alcune lettere e una mappa priva di indicazioni. Ma c’è qualcun altro interessato a quella mappa, e soprattutto agli indizi nascosti per completarla. Walter Avery, ora duca di Averstone, accetta di proteggere Glen e di aiutarla a scoprire quale segreto si celi dietro a essa; le ragioni che lo muovono sono tante, la noia della vita cittadina, il rimpianto dei suoi giorni da corsaro, il sapore dell’avventura, la prospettiva di trovare un tesoro… ma soprattutto, l’amore che prova fi n dal primo istante per quella ragazza, apparentemente docile eppure intimamente ribelle, che lo respinge con tutta la forza della propria vulnerabilità.
Romanzo, pg. 608
EDIZIONI LEGGEREDITORE, 2013
Background storico
Anno di ambientazione del romanzo: 1672
In questi anni la filibusta e le lettere di corsa iniziano a scomparire, soppiantati dai pirati indipendenti, perseguiti dai governi; Henry Morgan e lo stesso governatore di Giamaica Modyford vengono arrestati e condotti nella torre di Londra, a causa delle continue rimostranze della Spagna dopo la presa di Panama dell’anno precedente. Thomas Lynch è il nuovo governatore di Giamaica.
Finzione e realtà
Fin dalla scoperta dell’America, periodo che segnò l’inizio dell’età delle grandi esplorazioni attraverso gli oceani, uno dei maggiori problemi relativi alla navigazione fu trovare un modo per calcolare la longitudine. Cosa che risultò difficile e inaffidabile fino a tutto il seicento e buona parte del settecento, al punto che nel 1714, il parlamento inglese emanò il cosiddetto Longitude Act, con il quale si stabiliva una ricompensa per la persona o le persone che avessero scoperto come calcolare la longitudine.

Fu nel 1715 che un carpentiere autodidatta di nome John Harrison costruì il primo orologio, sul cui funzionamento lavorò negli anni seguenti al fine di creare uno strumento che permettesse il calcolo esatto della longitudine sul mare. Solo nel 1759 Harrison presentò il suo strumento definitivo, l’H4, che imbarcato sulla Deptford, soddisfò pienamente le condizioni stabilite dal Longitude Act.
Nel 1671, il calcolo della longitudine era ancora molto approssimativo e si basava principalmente sulle osservazioni del moto lunare, per questo, mi sono presa qualche libertà a beneficio della narrazione: longitudine e latitudine sono nominate in termini puramente romanzeschi.
- El Dorado, storia o leggenda?Cronologia della ricerca di El Dorado 1541 prima voce sull’Eldorado nelle cronache di Gonzalo Fernadez de Oviedo 1544 il conquistador Gonzalo Jmenez de Quesada conquista Bogotà (Nuova Granada)Dopo laContinua a leggere “El Dorado, storia o leggenda?”
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