
“In Voci nella nebbia c’è molto di me. Da una parte la protagonista, Lisa Harding, che è nata e si è imposta con la naturalezza di un alter ego e che, in effetti, per certi versi mi assomiglia.
Come me, è una solitaria, ha pochissimi ricordi della sua infanzia, è dotata di autoironia e ha un debole per l’avventura e l’esplorazione.
Dall’altra l’essenza della storia, che può sì tradursi in una caccia al killer, ma che è anche qualcosa di più: un’esplorazione dell’inspiegabile, che affonda nell’animo umano alla ricerca di ciò che si è disposti a credere, anche quando tutto sfugge a ogni regola; e un’avventura, sebbene su un terreno diverso dal classico, forse anche su una dimensione diversa.“
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Immagina un’isola rigogliosa, e cinque bambini che rubano una barca per visitarla. Immagina una nebbia improvvisa, che tutto avvolge. E lì, nello strano sottobosco, immagina un albero illuminato dal sole, e le foglie che scintillano e vibrano alla brezza, riempiendo l’aria di un suono crepitante. Solo che non sono foglie: sono fotografie. Fotografie di occhi. Gli stessi occhi che, diciannove anni più tardi, affollano gli incubi di Lisa Harding, detective della Omicidi di Londra. Delle ultime settimane Lisa ricorda poco. I colleghi le raccontano che è stata assalita, che ha rischiato di morire, ma mentre cerca di ricostruire l’accaduto, riesaminando il caso di omicidio su cui stava indagando, Lisa si rende conto che i lampi frammentari nei suoi sogni sono più antichi, memorie sopite di un’estate lontana in riva a un piccolo lago fra le montagne del Trentino, che portano con sé dettagli sempre più inquietanti: il cadavere di una donna su un’isola tetra e una bambina mai più tornata. Lisa è certa che anche quei ricordi siano legati al killer a cui sta dando la caccia, e decide così di tornare in segreto al paese di quella lontana vacanza, senza immaginare che qualcosa di terribile si agita ancora nelle acque del lago. Un killer ossessionato dagli occhi delle sue vittime un istante prima che muoiano, una giovane detective in lotta con i fantasmi dentro e intorno a lei, un piccolo paese con troppi segreti.
Romanzo, pg. 283
EDIZIONE MONDADORI, 2020
disponibile in formato e-book e cartaceo cartonato
Recensioni
Un noir agghiacciante.
Francesco Mannoni, Giornale di Brescia
Il ritmo e le suggestioni visive hanno molto di cinematografico, e la storia è coinvolgente perché priva di tempi morti e sospinta da un dialogo credibile.
Giuliano Alufi, Venerdì di Repubblica
Là è l’isola, ma anche il lago che l’accoglie, i boschi che circondano lo specchio d’acqua e i monti attorno: si trovano in un Trentino selvaggio e primitivo. Là, nel libro Voci nella Nebbia, è il luogo dove la natura torna a dettare legge e dove sa, può, e forse vuole, essere anche crudele.
Severino Colombo, La lettura del Corriere della Sera
Un bel libro, da leggere tutto d’un fiato alla ricerca del colpevole e del suo oscuro, ma non troppo, movente.
Cristina Bruno, Thrillernord.it
A. E. Pavani propone un giallo molto avvincente e appassionante.
Il ritmo del libro è tambureggiante e persistente.
Attrae in un vortice il lettore, senza dimenticare ovviamente il sale e pepe del giallo: piste false, indizi, indagini e dichiarazioni sibilline.
Stefano Fornaro, Sulromanzo.it
Finalista al Premio Scritture di Lago 2020
Finalista al Premio Giallo al Centro 2020
Finalista al Premio La Provincia in Giallo 2020